Bmw off ride
l progetto BMW Off Ride nasce a seguito delle esperienze di viaggio di Fabio verso il sud Africa: Al ritorno Marcaccini halavorato su quelli che erano i due punti più critici: la sospensione anteriore Telelever e la distribuzione dei pesi «comodi per il turismo, non per l'avventura». Si è optato per la soluzione più tradizionale ed efficace della forcella Marzocchi, ovviamente prototipo, con steli rovesciati da 50 millimetri e corsa da 264, piastre e piedini in ergal.
La trasformazione accentuata dalla regolazione rigida ha portato a un immediato aumento della confidenza con la ruota anteriore. Sistemato l'avantreno, la rivoluzione ha sovvertito il sistema dei fluidi e dell'alimentazione. Se prima la benzina era disposta sui tre lati del serbatoio, ora è stata spostata nella zona centrale e giù fino al sottosella, per abbassare progressivamente il baricentro.
'Nelle situazioni più estreme, l'accentramento delle masse e la bilanciatura perfetta permettono di evitare un ostacolo all'ultimo momento, uscendo indenne da una situazione che può compromettere il viaggio'.
Rispetto alla Adventure standard sembra più corta e alta, in realtà l'interasse è più lungo di 45 millimetri (ma più corto di 54 rispetto alla HP2). La vera differenza è che pesa qualcosa come 15 chili in meno e scarica a terra sei cavalli in più, senza Abs e controllo di trazione a mediare il feeling tra pilota e terreno.
Anche il design è sottomesso alla funzione: l'aria è aspirata da una coppia di airbox inclusi nei vistosi tamburi laterali, che costituiscono l'elemento visuale più distintivo. Questi raggiungono i corpi farfallati degli iniettori attraverso i convogliatori in carbonio. Sono stati schizzati al computer dal designer Oberdan Bezzi e costuiscono l'unico vero passaggio digitale: altre soluzioni, come il serbatoio in alluminio e lo chassis scomponibile, sono frutto della collaborazione col genio della meccanica Davide Martini.
Il serbatoio si permette una citazione BMW d'epoca stilosissima nella guancia protettiva per le ginocchia. Molto elevato il livello di finizioni e saldature. Fedele alla filosofia modulare del suo lavoro di prototipista, che permette di modificare un oggetto togliendo o aggiungendo elementi proporzionali fra loro, Marcaccini ha studiato uno chassis che consente alla Off Ride di trasformarsi da esploratrice a maxinaked tuttoterreno.
La trasformazione accentuata dalla regolazione rigida ha portato a un immediato aumento della confidenza con la ruota anteriore. Sistemato l'avantreno, la rivoluzione ha sovvertito il sistema dei fluidi e dell'alimentazione. Se prima la benzina era disposta sui tre lati del serbatoio, ora è stata spostata nella zona centrale e giù fino al sottosella, per abbassare progressivamente il baricentro.
'Nelle situazioni più estreme, l'accentramento delle masse e la bilanciatura perfetta permettono di evitare un ostacolo all'ultimo momento, uscendo indenne da una situazione che può compromettere il viaggio'.
Rispetto alla Adventure standard sembra più corta e alta, in realtà l'interasse è più lungo di 45 millimetri (ma più corto di 54 rispetto alla HP2). La vera differenza è che pesa qualcosa come 15 chili in meno e scarica a terra sei cavalli in più, senza Abs e controllo di trazione a mediare il feeling tra pilota e terreno.
Anche il design è sottomesso alla funzione: l'aria è aspirata da una coppia di airbox inclusi nei vistosi tamburi laterali, che costituiscono l'elemento visuale più distintivo. Questi raggiungono i corpi farfallati degli iniettori attraverso i convogliatori in carbonio. Sono stati schizzati al computer dal designer Oberdan Bezzi e costuiscono l'unico vero passaggio digitale: altre soluzioni, come il serbatoio in alluminio e lo chassis scomponibile, sono frutto della collaborazione col genio della meccanica Davide Martini.
Il serbatoio si permette una citazione BMW d'epoca stilosissima nella guancia protettiva per le ginocchia. Molto elevato il livello di finizioni e saldature. Fedele alla filosofia modulare del suo lavoro di prototipista, che permette di modificare un oggetto togliendo o aggiungendo elementi proporzionali fra loro, Marcaccini ha studiato uno chassis che consente alla Off Ride di trasformarsi da esploratrice a maxinaked tuttoterreno.